Gravner – Il tempo, la terra e l’anfora

Gravner – Il tempo, la terra e l’anfora

Ci sono vini che si bevono.

E poi ci sono vini che si ascoltano.

Gravner appartiene a questa seconda categoria: un nome che non è solo un produttore, ma un linguaggio. Un modo di intendere il vino come verità della terra, lontano da ogni artificio.

 

 

 

Un uomo controcorrente

 

Josko Gravner inizia a fare vino negli anni ’70, quando in Friuli tutto spingeva verso l’acciaio, la tecnologia e la velocità. Lui, testardo e visionario, sceglie la direzione opposta: lascia che sia la natura a dettare il ritmo.

Negli anni ’90, dopo un viaggio in Georgia, scopre l’uso delle anfore di terracotta (i qvevri), e capisce che quello sarà il suo futuro.


Da allora, Gravner affina i suoi vini in anfora, interrata nella terra. Nessun controllo, nessun trucco: solo uva, tempo e pazienza.

 

 

 

Il tempo come ingrediente

Mentre il mondo corre, Gravner aspetta.

Ogni vino nasce da uve macerate a lungo sulle bucce, fermenta lentamente, e poi riposa in anfora per mesi, spesso anni. Il risultato non è un “vino facile”, ma un’esperienza.


La Ribolla Gialla 2011, per esempio, è pura alchimia: dorata, profonda, viva.

Non un bianco, non un arancione — qualcosa che vive tra i due mondi.

 

Un’idea radicale di purezza

 

Gravner non filtra, non chiarifica, non addolcisce nulla.

Le vigne sono coltivate in biodinamica, senza chimica, senza compromessi.

Ogni bottiglia racconta la sincerità di chi non deve piacere a tutti, ma solo essere se stesso.


Nel calice, i vini di Gravner non cercano di sedurti: ti mettono alla prova. Ti chiedono tempo, attenzione e silenzio.

Il simbolo di un ritorno alla verità

 

Oggi tutti parlano di “vino naturale”, ma Gravner lo faceva quando nessuno osava dirlo.

Il suo lavoro ha ispirato intere generazioni di vignaioli, cambiando per sempre il modo di intendere il vino.

E forse anche il modo di intendere il tempo.

 

Conclusione

Bere Gravner è come entrare in una stanza dove tutto è fermo: il tempo, il rumore, la fretta.

Resta solo il vino, che ti guarda e ti chiede di ascoltare.

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👉 Gravner – Ribolla Gialla 2011

Un vino che non si vende: si trasmette.

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